Il 14 maggio scorso abbiamo avuto il piacere di partecipare all’ evento di presentazione della ricerca “Le Persone e la Fabbrica” promossa da Fim-Cisl con il contribuito dei ricercatori del Politecnico di Milano e di Torino. Il meritevole obiettivo dello studio era quello di raccogliere i pensieri e le opinioni degli operai a proposito della nuova condizione di lavoro nelle fabbriche Fiat e Cnh in Italia, creatasi con l'introduzione, sin dal 2005, del modello WCM (World Class Manufacturing).
Ne siamo usciti a dir poco entusiasti principalmente per la ricchezza dei dati a sostegno e a conferma di come il sistema WCM possa apportare un concreto miglioramento all’interno degli stabilimenti italiani.
Punto di partenza dell’analisi è stato un tema a noi molto caro e cioè riconoscere l’impellente necessità di investire nella Produttività del Paese Italia, che in questi ultimi anni ha perso molto rispetto ai concorrenti europei.
Dal 2005 Fiat ha deciso di introdurre un nuovo modello di organizzazione del lavoro: definito WCP World Class Manufacturing, basato sui sistemi industriali Lean. Questi sistemi seguono metodi molto rigorosi, che comprendono un uso mirato delle tecnologie, l’importanza della riduzione degli sprechi, un forte coinvolgimento dei lavoratori nel miglioramento e una minuziosa cura della preparazione dei manager e dei progetti di innovazione.
L’esito più importante è stato indubbiamente il riconoscimento che ha avuto lo stabilimento di Pomigliano, premiato nel 2012 come migliore fabbrica di auto in Europa.
In questo stabilimento, la variabile principale da considerare è l’elevato grado di sviluppo del WCM. Nella fase iniziale avevano prevalso scetticismo e giudizi negativi, ma ora che l’introduzione del nuovo metodo è consolidata e a regime, si rilevano segnali positivi confermati dall’elevata partecipazione dei lavoratori, di cui Pomigliano e Cassino sono un esempio virtuoso. Nella fase finale i dipendenti arrivano a comprendere a pieno l’efficacia del nuovo sistema come metodo eccellente per ridurre gli sprechi, aumentare la produttività, migliorare la qualità del prodotto e condividere insieme con la gerenza le varie fasi di progettazione del prodotto/processo.
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